L’Hip Hop nasce come movimento culturale negli anni ’70, nel South Bronx (NEW YORK), dalla necessità di reagire ad un periodo storico dominato dalla violenza, dalla povertà e dall’emarginazione.
Nonostante la formazione accademica sia stata, per me, punto di riferimento e cultura della danza, credo che l’Hip Hop sia uno stato di liberazione del ballerino: un’espressione totale della propria in individualità.
A differenza delle origini, in cui si ballava Hip Hop come forma di protesta o di affermazione di una gang, oggi è, probabilmente, lo stile di danza che più di tutti riesce a cogliere le nuove tendenze musicali in voga nel Terzo Millennio.
Lo stile specifico che ho scelto e che insegno… in realtà non esiste: l’Hip Hop nasce dalla condivisione di esperienze dei ballerini, dall’evoluzione e modernizzazione di un passo.
Certamente, prima di arrivare a questa maturità, è necessario acquisire un bagaglio propedeutico dell’ Hip Hop, per cui prediligo insegnare diversi stili, quali Popping, House, Breaking, New School, Locking, Tutting, Voguing, Waacking, Dancehall, inserendo all’interno delle lezioni anche elementi di acrobatica.
La specializzazione di un solo stile, per un ballerino, è per me non solo utile, ma quasi una vocazione o la scelta del linguaggio con cui esprimersi; ma personalmente e come artista, ritengo che il trasporto musicale in questo ambito sia fondamentale: ecco perché preferisco adeguare, grazie al mio bagaglio di esperienze, lo stile di danza che veste meglio la scelta della musica.