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Il corso di danza propedeutica, preparatorio ai futuri studi di danza, di stile classico o moderno, si rivolge a bambini di età non inferiore ai 4 anni.

Gli esercizi proposti hanno il fine di preparare il fisico dei bambini alla danza, migliorare la postura e correggere abitudini motorie scorrette.
Fino ad una certa età, i bambini non hanno ancora acquisito le categorie di spazio e tempo e, con l’apprendimento naturale del ritmo e l’esplorazione guidata e libera dello spazio, possono sviluppare prima e meglio queste categorie fondamentali, attraverso esercizi che non risultino pesanti, faticosi e noiosi.
Secondo psicologi dello sviluppo e pedagogisti, il gioco è infatti una dimensione naturale di sviluppo per il bambino e ogni attività educativa e di apprendimento dovrebbe passare attraverso il filtro del gioco e del ludico.

Lo scopo è imparare a ballare divertendosi.

La danza propedeutica inserisce inoltre esercizi di socializzazione con i propri compagni, perché il bambino sviluppi un primitivo concetto di gruppo che gioca insieme. Ciò agisce indirettamente sull’egocentrismo tipico dell’età, stimolando gradualmente il senso di squadra e l’idea che ognuno ha la sua parte importante nel gruppo, fino ad acquisire il concetto di “corpo” che balla insieme: il “corpo di ballo”.
L’egocentrismo fa posto alla cooperazione e alla compartecipazione: si balla perché è bello e ci si diverte e non per dimostrare chi è più bravo di chi. Questo è il messaggio fondamentale, che spesso è stato trasmesso al contrario, perdendo di vista il vero senso del danzare.

Nel corso di danza propedeutica, i bambini imparano anche a conoscere meglio il proprio corpo, grazie alla trasmissione semplice e pratica di concetti di anatomia: si impara a sentire i propri muscoli e le proprie ossa, prima attraverso il tatto, poi attraverso il movimento, acquisendo gradualmente la percezione delle singole parti del corpo. La consapevolezza di sé come corpo fa sì che i movimenti non risultino più casuali ma naturali, sentiti e armoniosi.
Tale processo avviene nel tempo, senza bloccare la forte istintività dei bambini e il loro passaggio naturale da una fase ad un’altra.

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Il corso di danza propedeutica, preparatorio ai futuri studi di danza, di stile classico o moderno, si rivolge a bambini di età non inferiore ai 4 anni.

Gli esercizi proposti hanno il fine di preparare il fisico dei bambini alla danza, migliorare la postura e correggere abitudini motorie scorrette.
Fino ad una certa età, i bambini non hanno ancora acquisito le categorie di spazio e tempo e, con l’apprendimento naturale del ritmo e l’esplorazione guidata e libera dello spazio, possono sviluppare prima e meglio queste categorie fondamentali, attraverso esercizi che non risultino pesanti, faticosi e noiosi.
Secondo psicologi dello sviluppo e pedagogisti, il gioco è infatti una dimensione naturale di sviluppo per il bambino e ogni attività educativa e di apprendimento dovrebbe passare attraverso il filtro del gioco e del ludico.

Lo scopo è imparare a ballare divertendosi.

La danza propedeutica inserisce inoltre esercizi di socializzazione con i propri compagni, perché il bambino sviluppi un primitivo concetto di gruppo che gioca insieme. Ciò agisce indirettamente sull’egocentrismo tipico dell’età, stimolando gradualmente il senso di squadra e l’idea che ognuno ha la sua parte importante nel gruppo, fino ad acquisire il concetto di “corpo” che balla insieme: il “corpo di ballo”.
L’egocentrismo fa posto alla cooperazione e alla compartecipazione: si balla perché è bello e ci si diverte e non per dimostrare chi è più bravo di chi. Questo è il messaggio fondamentale, che spesso è stato trasmesso al contrario, perdendo di vista il vero senso del danzare.

Nel corso di danza propedeutica, i bambini imparano anche a conoscere meglio il proprio corpo, grazie alla trasmissione semplice e pratica di concetti di anatomia: si impara a sentire i propri muscoli e le proprie ossa, prima attraverso il tatto, poi attraverso il movimento, acquisendo gradualmente la percezione delle singole parti del corpo. La consapevolezza di sé come corpo fa sì che i movimenti non risultino più casuali ma naturali, sentiti e armoniosi.
Tale processo avviene nel tempo, senza bloccare la forte istintività dei bambini e il loro passaggio naturale da una fase ad un’altra.

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